De Divina Proportione di Luca Pacioli

Storia e Poliedri di Leonardo Da Vinci

Integrata nella Mostra M3 - Maggio mese della matematica 2013 (Maj mesec Matematike) in collaborazione  con Museo ideale Leonardo da Vinci  di Vinci (Fi) www.museoleonardo.com a Belgrado è stata presentata al pubblico premiera Mondiale di 41  poliedri tridimensionali di  "De Divina proportione" realizzati da Nedeljko Adzic.
  
Nella vita di tutti i giorni siamo circondati da forme di eccezionale bellezza. Osservandole abbiamo imparato a creare nuove forme architettoniche, artistiche e industriali che arricchiscono con armonia il mondo attorno a noi. La matematica attraverso  la geometria cerca di descrivere e rappresentare le forme naturali.

Queste forme si chiamano poliedri.

Nel corso dei millenni l' uomo é sempre stato attratto ed ispirato dalle forme poliedriche nei più svariati campi, campi che spaziano dall' architettura alla cristallografia, dalla filosofia alla gioielleria, dalla geometria alle arti sino ad approdare a settori più pratici come possono essere la produzione di imballaggi ed altri strumenti utilizzati nella vita di tutti i giorni.

In natura i poliedri si trovano in svariate forme di vita come nel caso di alcuni pesci,  coralli o radiolari che ci mostrano stupendi esempi di raffigurazioni poliedriche.


Anche molti semi e frutti, come la pigna e la carambola, si sviluppano in forme poliedriche mentre tra i minerali troviamo cristalli di pirite e calcite magnetite ecc.


In architettura i poliedri hanno il monopolio da cui derivano costruzioni di insuperabile bellezza e di cui ritroviamo esempi sia nell'antichità ( piramidi egizie) che in tempi a noi più recenti ( priamide del museo del Louvre ).


Nel mondo degli imballaggi i poliedri sono di assoluto dominio e nel sogno di molte donne non può mancare un poliedrico diamante.


A Pitagora di Samo (582-507 aC)  si devono le prime informazioni sui poliedri.
Si pensa che Pitagora conoscesse solo tre poliedri : il tetraedro, l'exaedro o cubo e l'ottaedro ma pur non conoscendo gli altri due poliedri della filosofia pitagorica , il dodecaedro e l'icosaedro ad essa si attribuisce  l'identificazione mistica tra questi poliedri con gli elementi fondamentali della natura:


A Teeteto (415-369 aC) dobbiamo i primi studi teorici sui poliedri e si ritiene che possa essere lo scopritore degli altri due poliedri regolari della filosofia pitagorica , ossia il dodecaedro e l'icosaedro. Purtroppo i suoi scritti sono andati persi e con essi le prove dei sui studi.

A Platone (428/427-348/347 aC) dobbiamo il maggior merito per la diffusione della storia dei 5 poliedri regolari che descrive nel suo libro “Timeo”.

In suo onore 5 poliedri regolari  sono denominati anche “poliedri platonici”
Platone attribuisce ai poliedri la bellezza divina e li considera i modelli ideali per misurare la bontà dei canoni estetici.

Parlando di poliedri Platone afferma che “per quanto riguarda  le proporzioni relative ai numeri ai movimenti e a tutte le altre proprietà ,occorre  sempre considerare che Dio le ha realizzate in ogni sua parte  alla perfezione è cosi ha unito gli elementi in proporzione e armonia”

Ad Euclide di Alessandria (325-265circa aC) si deve il merito di aver contribuito alla divulgazione della matematica e dei poliedri grazie ai suoi 13 libri sulla geometria.
Euclide  incluse nei suoi libri molti teoremi tratti dalle opere dei suoi precedessori, tra cui    Teeteto e Platone.

Archimede (287-212 aC) diede ulteriore sviluppo ai poliedri realizzando 13 poliedri semiregolari, detti poliedri archimedei dei quali il più notevole è l'icosaedro troncato di cui ritroviamo un moderno esempio nel pallone di calcio.

Anche all' estremo oriente i cinesi diedero il loro contributo allo studio sui poliedri.
Nei suoi testi matematici Chiu-Cang Sang-Shu (100 dC)  elenca i poliedri mentre Liu Hiu 263 dc ne studio' i volumi.

Pappo di Alessandria (< 320 < dC) riprese studi di poliedri, e fa riferimento a 13 poliedri Archimedei.

Nel periodo tra il 200 ed il 500 dc i romani producevano dodecaedri di bronzo sebbene non sia chiaro quale fosse il loro utilizzo.

Gli arabi nel X secolo fecero molti studio sui poliedri in modo particolare grazie al lavoro di    Abu al Wefa al Buzjani che si occupo di poliedri sferici traducendo e diffondendo i testi greci e orientali.
Durante il Rinascimento, con la scoperta della terza dimensione, molti artisti mostrano grande interesse per i poliedri.

Con la caduta di impero Bizantino (impero Romano d oriente) nel 1453 giungono in Italia molti studiosi bizantini portando con sé molti scriti antichi. Nel 1505 viene pubblicata a Venezia una traduzione di “Elementi” di Euclide e le “Coniche” di Apollonio.

Nel 1400 con il rinascimento troviamo condizioni che favoriscono la ripresa degli studi nel campo geometrico.L arte si avvicina ad un metodo scientifico e usa come strumento la geometria .


Paolo Uccello(1397-1475) nelle proprie opere realizzo degli studi sul mazzocchio, un copricapo di difficile resa prospettica, ed in quanto tale usato dagli artisti del tempo per mostrare la loro abilità nella prospettiva.
E' inoltre attribuibile a Paolo Uccello una composizione in marmo di un dodecaedro stellato per la basilica di San Marco a Venezia.

Filippo Brunelleschi(1377-1446)  realizzo'  la cupola con base ottagonale di Santa Maria del Fiore, la più grande cupola mai realizzata.


Ulteriore contributo venne dato anche da Piero della Francesca (410circa-1492) che pubblicò il  trattato “ De prospectiva Pingendi” in cui  illustrò alcuni poliedri e cupole poliedriche e  riscoprendo i poliedri semiregolari o archimedei.



Nel libro “De Divina Proportione” Luca Pacioli (1445-1517)  inseri la rappresentazione dipoliedri tridimensionali illustrati da

Leonardo da Vinci (1452-1519) dove la mano maestra di Leonardo da Vinci fece i disegni con precisione fotografica.

Bibliografia
Mondo Matematico –Le mille sfaccettature della bellezza geometrica –i poliedri
Immagini internet

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